Il Narciso, Ansbach, Kretschmann, [1697]

 SCENA PRIMA
 
 TIRRENO e CIDIPPE
 
 CIDIPPE
 Così ho risolto. Invan mi tenti e invano...
 TIRRENO
265Qual ardir! Ti scordasti
 il tuo dovere, il grado mio? Tuo sposo
 io scielsi Uranio e tu ’l contendi? Ah figlia!
 CIDIPPE
 Padre, de’ cenni tuoi mi faccio legge.
 Solo in questo mi serbo
270la natia libertà. Quand’io non voglia,
 chi può sforzarmi?
 TIRRENO
                                     Vedi,
 vedi audacia di figlia appena uscita
 da la tenera infanzia! È quest’il frutto
 de le fatiche mie? Così alla mia
275venerabil canizie? E così insulti
 al grado mio sacerdotal? Ti scielsi
 in isposo, o Cidippe,
 pastor canuto ed impotente? O pure
 ignobil di natali e di fortune?
280A lui di biondo pelo e che a gran pena
 sparge le fresche gote. A lui pur pasce
 più d’un armento e più d’un campo imbionda.
 A che ardita il rifiuti? A che contrasti?
 Egli t’adora pur! Tu pur l’amasti!
 CIDIPPE
285Tutto, o padre, egli è ver. Ma più non l’amo
 né ’l posso amar. Giammai...
 TIRRENO
 Olà, tutto poss’io. Chi contumace
 sprezzasti genitor, giudice avrai.