tra l’affanno ed il piacer.
far ch’io t’ami amor non può.
sin che hai merto di sperar,
sin che hai brama di goder.
si fa autor del suo penar
e tradisce il suo piacer.
di pregarvi a non mi amar.
darvi fede è periglio o viltà.
e crudel mi è la vostra pietà,
Rea di morte? Crudele, perché?
Se delitto può dirsi la fé,
Ma se colpa la fede non è,
vuol punirla quel perfido in me?
Rea di morte? Crudele, perché?
che vostro piacer. (Entra nel bosco)
Son tutto fuoco, son tutto ardor.
Venga, venga il traditor.
ma l’amore risponde di no.
senza pena risolver non so.
E col tuo amor non curo di regnar.
pugna e vinci, o mio valor. (Una guardia presenta due spade, una delle quali prende Bonoso e l’altra Ernesto)
non freggio di onor. (Ernesto, non badando a Bonoso, preso che ha ’l ferro in mano, va per la scena agitato)
ah! Lo cerco e l’ho nel cor.