per destin, non per viltà.
ma con l’alma il dirò a te.
Spunta il sol; né ancora al dì
quel bel volto i lumi aprì.
ho per alma il tuo voler. (Si ritira in disparte con Argonte e tartari)
Sarai mio; (A Cino) (lo dico a te). (A Sivenio)
(E a chi parlo amor lo sa). (A parte)
Tu mio sposo e tu mio re,
meco in trono ancor godrà). (Entrano nella città)
o più senti il tuo piacer.
ma tacendo che ’l cor sospirò.
quella pace che chiedo e non ho.
non è che un freddo amor.
tutto il sangue del mio cor.
datemi un dolce sguardo e vincerò.
auspici di vittoria prenderò.
Non l’intendo ma giusto lo so.
né, s’è eterna, dar biasmo si può.
se il mio ben credo infedel.
da la fede che a te mi legò.
e fuor d’essa altro core non ho.
Io pietà di me non ho. (Zelinda in atto di partirsi è fermata da Zidiana)
sol per lei vado a morir.
non vuol l’alma disperar.