vedrai un piacere che vince il dolor.
il seggio han le grazie, il trono ha l’amor.
più giusto il mio dolor?...
sai cangiare in tuo piacer.
a suo piacer amar e disamar,
o saria lieve o non saria dolor.
è troppa tirannia d’ingiusto amor.
la rovina, la strage, il terror.
la vostra sconoscenza e il mio furor.
vado a piangere, vado a morir.
Senti, mio cor. Il non saper partir
Ah, se il crudel a te mancò di fé,
di colei che vuole un cor.
ciò che vuole ancor non sa.
il tuo affetto e il mio goder.
mi tormenta il mio piacer.
si risveglia il mio valor.
il tuo duolo è mio dolor. (Si ritira)
perché in te non vo’ pietà.
se lo chiedo, è mia viltà. (Si parte fra le guardie)
No, per figlio più non vo’
la vendetta, lo sdegno, il furor.
e lo scettro e la vita e l’amor.
in premio di tua fé; ma di’, che pro,
se cor che sia per te nel sen non ho?
promisi al tuo penar; ma di’, che pro,
se di poterti amar la via non so?
raddolcir, se non cangiar.
dei risolverti a languir.