Chi gran mal può soffrir, quasi l’ha vinto.
giungono a un cor che di costanza è cinto.
e perfido terren le sue sementi.
un dì raccoglierà spine pungenti.
amante senza fé, genio servile.
valendosi di te spergiuro e vile.
(Vorrei... Ma che?... Non so. Già son pentita).
(Misero mio furor, tu m’hai tradita).
barbare gelosie, nel regal petto.
sta in cor d’amante e re furia e sospetto.
si fabbrica rovina e irrita il cielo. (Entra nell’interno della prigione)
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