Tolomeo, se hai cor, se mi ami,
Risolva Tolomeo. Propose Argene.
odi ad Antioco? A Tolomeo speranze?
Tanto può l’ira? Ah! Tolomeo, la fiamma,
e s’ei n’è reo, de’ miei rispetti è indegno.
propone il zelo e Tolomeo risolve.
ad ammorzar del suo imeneo la face
ch’io prima dir dovea regina e madre,
pose in obblio, che osò nel seno istesso
sieno agli altri di esempio, a voi di pena.
(S’egli è reo perché mi ama,
(M’osserva Tolomeo). Prence, condona,
troppo mi è certa e troppo il reo mi è caro.
risplenderan de l’imeneo le faci;
Eh Tolomeo! D’una beltà che brama
alor piangea la lontananza amore.
Chi dee, chi può ammorzarla in questo petto?
misero più che reo prostrato un figlio.
Di’, che far più potea? Potea dal trono
E pietà mi facea, figlio tiranno,
quel reo tacer, più che rispetto, è orrore.
Osi negarlo ancor? Reo qui poc’anzi
Qui reo si prostra Antioco
Tu già sei reo di morte. Or ben mi lice,
Questo da lui saper volea; di questo
io la credea pietade ed era amore.
ma si ascondea l’amante in fondo al core.
«Mora» dice giustizia «il reo fellone»;
Lieta n’è l’alma e a te si dee mercede.
Felice Tolomeo! Pur mia conquista
Mia cara, in Tolomeo già ti offre amore
qual colpa ha Tolomeo? Sì poca fede...
Alma di Tolomeo, destati, sorgi;
In Tolomeo tanta pietade?
perché il duol ne temea più che lo sdegno.
Antioco a Tolomeo doni la pace.
Pietà vuol che usi forza e obblii rispetto.
là, dove ad Imeneo splende la reggia,
ch’or del regio imeneo le faci accende?
che far dovean del tuo gioir la scena,
purché nol siano al tuo goder. Son reo
Non si deve ad un reo pietà sì bella.